Marco Zanolini
Musicoterapeuta e musicista
Musictherapist & musician


Alcuni progetti
Progetto Alzheimer: "Una rete che sostiene"
«Stiamo costruendo una rete di risposte che sostiene chi cade. Cadere nella vita è inevitabile ma cadere su una rete significa salvarsi». Così Paola Pessina, membro della commissione centrale di beneficienza di Fondazione Cariplo, ha descritto l'azione promossa dall'ente per intercettare le situazioni di bisogno non ancora in carico ai servizi e potenziare ed organizzare le risposte ai bisogni dei malati e dei loro familiari. E proprio in quest'ottica si è mosso il progetto geriatrico per l'Alzheimer nel Legnanese.
Grazie al finanziamento Cariplo di 50mila euro ed al contributo dell'Ufficio Piano di Zona pari a 20mila euro, nel biennio 2013-2015 il progetto ha potuto implementare i servizi offerti. Accanto al consolidato Alzheimer Cafè (incontri settimanali di pazienti e familiari con specialisti che propongono attività ludico-motorie e di arte e musico terapia), Fondazione Sant'Erasmo e associazione "A per non dimenticare" hanno avviato l'attività di stimolazione cognitiva rivolta ai pazienti con Alzheimer in fase lieve o moderata. Questo progetto, con cuore a Legnano nella sede della RSA San Francesco, si è esteso e ha visto partecipare, oltre a Fondazione Sant'Erasmo e associazione "A per non dimenticare", ASL, le aziende ospedaliere di Legnano e Gabagnate, alcuni Enti Territoriali, il mondo del volontariato ed i medici di base.
Dal primo gruppo di Alzheimer Cafè formato da 7-8 persone nel 2009, attualmente a Legnano si contano quattro gruppi annui composti da una decina di persone l'uno. Proprio da ottobre 2015, poi, il gruppo di Villa Cortese è riuscito ad essere indipendente da quello di Legnano, portanto i gruppi totali a 5. L'attività di stimolazione cognitiva, invece, è articolata su due gruppi per un massimo di 5 persone l'uno. «Da queste attività si ottengono ottimi risultati - ha affermato Laura Colombo, presidentessa dell'associazione "A per non dimenticare" -. Pur essendo impossibile bloccare il decorso della malattia, riusciamo ad aiutare i pazienti ad avere una vita quasi normale e a supportare i familiari».
In aggiunta alle attività che coinvolgono direttamante i pazienti, sono stati organizzati incontri di sensibilizzazione sul territorio, la realizzazione di sportelli di prossimità a Legnano, San Vittore, Villa Cortese e Nerviano, gruppi di auto mutuo aiuto tra i familiari e organizzazione di corsi di formazione per volontari, familiari ed operatori.
Terminata l'esperienza con Fondazione Cariplo, il progetto continuerà . A subentrare sarà Fondazione Ticino Olona che coprirà il 50% delle spese, il resto verrà reperito attraverso donazioni. Nulla, invece, a carico dell'utenza.
Articolo tratto da Il giorno Legnano Pubblicato lunedì 09 novembre 2015
http://www.legnanonews.com/news/9/53153/progetto_alzheimer_una_rete_che_sostiene_
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La musicoterapia che si va ad attuare, è una tecnica che ha di base un’impostazione psicodinamica. Il musicoterapeuta coglie gli elementi (consapevoli o non) sonoro-musicali del paziente, espressi con strumenti, voce, corpo od altro; e li ripropone, uguali o modificati, per entrare in relazione con il paziente stesso.
L’intervento musicoterapico che si andrà ad effettuare secondo le richieste ed esigenze di ognuno, è un trattamento non invasivo, quindi senza controindicazioni specifiche e particolari.
Si articola e sviluppa con incontri tra musicoterapeuta e soggetto/i dove cercando di costruire una comunicazione non verbale di tipo sonoro-musicale si mira a raggiungere un miglioramento qualitativo dell’interazione sociale e della comunicazione. Questo grazie ad un riconoscimento di sè stesso e di sè in relazione all’altro, che porterà significative ripercussioni sul livello generale di qualità della vita.
I tre modelli di intervento
- Intervento individuale
In questo ’intervento il musicoterapeuta cercherà di instaurare un’ottimale relazione con il paziente la quale, relazione, gli permetterà di portare a termine tutti, o parte, degli obiettivi che il terapeuta si è prefissato durante le sedute di valutazione d’idoneità . Questi obiettivi saranno proposti e discussi con coloro che hanno richiesto questo tipo d’intervento, e con i terapisti che operano già con il soggetto interessato.
- Intervento di gruppo.
In gruppo la relazione è più articolata, poiché il musicoterapeuta, ma anche i diversi partecipanti, si dovranno rapportare con diverse identità sonoro-musicali, oltre alla loro. Questo è un percorso che può essere attuato valutando affini caratteristiche sonoro-musicali del paziente con quelle d’altri soggetti interessati. Quindi saranno prefissati degli obiettivi comuni o complementari tra i diversi partecipanti al gruppo.
- Laboratorio di musica.
Questo ultimo tipo d’intervento non ha caratteristiche definibili terapeutiche, permetterà l’inclusione in un progetto più a largo raggio. Sarà elaborato e gestito da un musicoterapeuta insieme all'equipe.

I modelli sopracitati sono da considerarsi standard, a seconda dell'utenza si andrà poi a effettuare un percorso adatto alla tipologia di paziente, proponendo un programma unico
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CAMPI DI APPLICAZIONE:
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autismo infantile
ritardo mentale
disabilità motorie
morbo di Alzheimer ed altre demenze
depressione
psicosi
disturbi dell'umore
disturbi somatoformi (in particolare sindromi da dolore cronico)
disturbi del comportamento alimentare (anoressia nervosa)
donne in gravidanza
stress
Musica e gravidanza
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Musica e musicoterapia per donne in gravidanza, si attua per offrire alle donne un'opportunità di maggiore armonizzazione con il proprio mondo interno, cercando di migliorare la relazione e la comunicazione, che è un processo naturale ma non scontato nella sua qualità .
Il terapeuta cercherà di portare "fuori" ogni futura mamma dai suoi percorsi "sicuri", proponendo strade alternative, accompagnata attraverso il mondo dei suoni e invitata a utilizzare nuove strategie di adattamento spaziale, temporale e relazionale per sè e per la nascita e crescita del bambino.